Descrizione percorso Golf Club I Girasoli di Carmagnola, 2° Open d’Italia di Footgolf

16.05.2015 09:15

Sabato 16 maggio 2015, nel meraviglioso Golf Club I Girasoli di Carmagnola, in provincia di Torino, si giocherà il 2° Open d’Italia di Footgolf, ospiti del Prof. Luciano Roccia, Presidente Onorario dellaFederazione Italiana Footgolf.

I Girasoli di Carmagnola sono la “culla del footgolf italiano” perché hanno ospitato la prima gara di footgolf in Italia nel 2013, la disciplina che unisce la potenza e la passione del calcio all’eleganza e alla precisione del golf.

Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio, buca per buca, il percorso del tracciato di sabato.

Buca 1 – Kappa (PAR 5): Se Stefano Santoni l’ha definita “Incubo!” figuriamoci per noi mortali!! E’ la buca più lunga dell’intero percorso, davanti ti si apre una prateria in cui è difficile (ma non impossibile) finire fuori campo (paletti bianchi sulla dx, rete di recinzione sulla sx). Meglio calciare sulla zona dx del campo, dove il fairway più basso fa scorrere maggiormente la palla. Chiudere con un birdie sarebbe un grande risultato data la distanza, ma un par non è da buttare in questa buca lunghissima.

Buca 2 – Federfootgolf (PAR 4): Si parte col tee sulla sx con la buca che si trova dietro gli alberi sulla dx. E’ Preferibile stare alti sul fairway in modo da avere una visuale migliore della buca, diversamente se si chiude troppo il tiro si rischia di avere gli alberi lungo la traiettoria. Un par è il minimo che si possa fare, con la giusta potenza si può puntare ad un birdie.

Buca 3 – AGER (PAR 3): Buca abbastanza corta e con l’unica difficoltà rappresentata dal bunker situato prima del green. Se il campo è asciutto, si può provare a superare il bunker tirando sulla dx in modo da salire poi sul green. Un par 3 giusto, si può chiudere in 2 solamente se si riesce a finire sul green col primo calcio ma non è semplice!

Buca 4 – Innerspace 17 (PAR 3): La buca che tutti si ricordano!! E’ una delle più belle dell’intero percorso; si parte da una piattaforma posta in alto con il percorso che si staglia sotto il footgolfer. Inutile tentare di superare il fosso (con l’acqua), meglio un approccio mirato per poi superarlo con il secondo tiro, cercando di fermare la palla sul green. Occhio però alle pendenze del campo in prossimità del green, che rischiano di far allontanare la palla verso la sx del campo. Un par molto difficile da ottenere, il rischio di chiuderla in 4 è molto alto. Fioccheranno i boogie?

Buca 5 – Ottica The Face (PAR 4): Anche questa buca parte dall’alto, con il campo in pendenza verso la sx (e quindi verso il laghetto). Tutto in discesa, se non c’è acqua si può anche tentare di superare il fossato col primo calcio, in questo modo si può chiudere con un birdie.

Buca 6 – Vivai delle Commande (PAR 4): Buca abbastanza lunga, si parte prima del fossato della buca precedente, con un calcio lungo e potente, preferibilmente sulla sx del campo per sfruttare il fairway; molto importante il secondo calcio per approcciare la buca nella maniera migliore, e tentare un birdie; ma chiuderla in par alla fine è già un buon risultato.

Buca 7 – La Margherita (PAR 4): Buca molto simile alla precedente, con i primi calci necessariamente lunghi e potenti; con un po’ di fortuna si può tentare il birdie, soprattutto se col il secondo calcio si finisce sulla sx del fairway, e sfruttando il campo in discesa si può chiudere la buca con una bella parabolica mirata a imbucare.

Buca 8 – Time Out (PAR 5): Buca molto lunga e difficile da chiudere sotto il par; primo ostacolo rappresentato da un fossato (a volte con acqua), da superare con un primo calcio molto potente. Poi bisogna cercare di stare leggermente alti sulla sx, per avere una visuale migliore della buca, e soprattutto per evitare di finire negli insidiosi bunker al fondo del percorso (sulla dx). Un par è un buon risultato, tutto quello che viene in più è oro colato!!

Buca 9 – La Ghersa (PAR 4): Buca molto bella e che volendo si può chiudere con un eagles; si parte da una posizione defilata sulla dx, con la buca posizionata dopo un fossato e sulla sx del percorso. Un bel tiro a girare è necessario per scavalcare il fossato, ma si può tentare anche un approccio tranquillo per finire a ridosso del fosso e tentare poi lo scavicchio in direzione della buca. Male che vada si recupera un colpo!

Buca 10 – Profumeria Giacobino (PAR 5): Buca molto insidiosa perchè in salita con pendenza del campo sulla sx per i primi 70 metri; occorre scavallare la collinetta con il secondo calcio, mentre con il primo bisogna cercare di non finire troppo defilati. Una volta in alto, la buca non presenta difficoltà particolari, bisogna dosare la potenza per chiuderla possibilmente con un birdie.

Buca 11 – Tuttosport (PAR 4): E’ una buca molto bella ma particolarmente insidiosa; si parte dall’alto e col campo in discesa il rischio di finire nel fossato (con acqua) è molto alto. Meglio calciare la palla indirizzandola verso l’albero sulla sx, in modo da evitare il fossato. Con il secondo calcio a girare si può tentare un buon approccio alla buca, per chiuderla con un colpo in meno. Occhio al rough sulla sx del green, soprattutto se si tenta di arrivare dall’alto sulla dx del campo.

Buca 12 – Molecola (PAR 3): Buca corta che consente (non in maniera facile) di recuperare un colpo; necessario però un buon primo calcio per superare la collinetta e finire a ridosso della buca. Occhio a non tirare troppo forte, il rischio è di finire con il pallone nel laghetto posizionato qualche metro dopo la buca. Per fare bene occorre avere sangue freddo e non preoccuparsi troppo di finire in acqua!!

Buca 13 – Madison Mark (PAR 5): Una delle buche più difficili e insidiose del percorso, con il green posizionato in discesa subito dopo un bunker; i primi 2 calci devono essere molto potenti cercando di non farsi trascinare la palla dalla pendenza del campo; l’ideale è stare alti sul fairway in modo da aggirare il bunker e trovarsi la buca di fronte in discesa; l’erba non molto tagliata dovrebbe rallentare la palla e aiutare a non finire distanti dalla buca. Difficile fare birdie ma il par è già un ottimo risultato…

Buca 14 – I Girasoli (PAR 4): Buca leggermente in salita, con il primo calcio preferibile stare sulla sx del fairway per evitare di finire in mezzo agli alberi posizionati sulla dx, cosa che può risultare più complessa per i destri che non avranno modo di sfruttare a pieno un bel tiro a giro. Con il secondo calcio si può tranquillamente finire sul green e chiudere la buca con un birdie. Chiuderla in par è considerato quasi un insuccesso.

Buca 15 – Giemme (PAR 4): Dopo una bella camminata lungo il campo dei Girasoli, si arriva finalmente alle buche finali. La buca 15 è insidiosa per la pendenza del campo che porta il pallone a finire nei 2 laghetti posizionati a sx del percorso. Importante tenersi alti sul fairway anche perchè la pendenza porta il pallone verso l’acqua, con il primo tiro superare il primo laghetto, e con il secondo aggirare l’ostacolo d’acqua successivo. Con un po’ di fortuna un birdie si può fare, ma se si rischia troppo.. il par diventa una chimera!

Buca 16 – Pastificio REALE (PAR 4): Buca particolare nel senso che per raggiungerla a piedi, troviamo prima il green e poi il tee di partenza. Importante tenersi alti sul fairway per evitare gli alberi sulla dx. Poi si hanno 2 approcci: un tiro alto e potente, per sfruttare la pendenza del campo e aggirare una grossa siepe posizionata prima del green; oppure stare bassi (ma non troppo) e provare a chiudere la buca in salita. Un buca difficile da chiudere in 3 colpi ma si può tentare.

Buca 17 – Gatorade (PAR 4): Buca abbastanza lunga e tutta in pendenza verso sx; il pallone inevitabilmente finirà in basso in mezzo agli alberi; i primi calci devono essere potenti, e se si ha la fortuna di non finire a ridosso degli ostacoli naturali, si può provare a chiuderla in par. Altrimenti rassegniamoci a perdere un colpo in questa penultima buca del percorso.

Buca 18 – Fisio&Lab (PAR 3): E si chiude così il giro di Carmagnola con questa buca pericolosa; si parte dal basso, percorso tutto in salita e buca posizionata in un falsopiano. Il rischio che la palla rotoli giù in prossimità del laghetto è molto alto (dipende dal taglio dell’erba). Con un po’ di fortuna e un ottimo primo tiro, si può tentare un birdie, ma su questa buca molti campioni ci hanno lasciato i tacchetti a forza di salire&scendere per calciare la palla.